La nostra vita è gestita al 90% dal cervello inconscio, e questo indipendentemente da ciò che pensiamo con la mente razionale e dalle azioni che intraprendiamo per raggiungere i nostri obiettivi. Tuttavia, una mente inconscia che, in un dato ambito – amore, relazioni, lavoro, denaro – non abbia subito traumi o condizionamenti negativi, rappresenta la parte più creativa, spontanea e naturale di noi.
Ciò che desideriamo - con la mente conscia - si realizza solo nel momento in cui l’inconscio si convince di questa possibilità e la fa sua. Di conseguenza, la nostra realtà potrà essere modificata soltanto nel momento in cui le nostre credenze inconsce saranno in linea con i nostri desideri più profondi e con la missione della nostra anima. Però, per la maggior parte di noi, in uno o più ambiti della vita, la mente inconscia si oppone alla creazione della realtà che desideriamo a causa di blocchi convinzioni e credenze limitanti.
Se nel tuo subconscio sono registrati programmi, convinzioni e credenze limitanti contrarie a ciò che desideri più di ogni altra cosa nella tua vita, il tuo cervello metterà in atto tutte le strategie possibili per sabotarti. Immagina, ad esempio, di desiderare una relazione felice e appagante e di aver introiettato, a causa di esperienze vissute durante la tua infanzia, emozioni percepite mentre eri nel grembo materno, o ancora, memorie ereditate a livello genetico o karmico, la convinzione: “Amare è pericoloso”. Non importa quanti e quali sforzi farai per costruire una relazione soddisfacente, alla fine troverai sempre un modo per autosabotarti in quanto la tua mente inconscia, in questo modo, vuole proteggerti da ciò che ritiene potenzialmente pericoloso per te mantenendoti all’interno della “zona di comfort” e impedendo il cambiamento e l’apertura verso nuove possibilità.
Il ricordo è un pensiero. Il pensiero, a maggior ragione se è un ricordo, suscita un’emozione. L’emozione è energia, e l’energia crea la materia. Il motivo principale per cui le persone non realizzano i propri obiettivi è che, spesso, sono focalizzate su quella che è la loro realtà concreta, su quello che vedono intorno a sé e, soprattutto, sul proprio bagaglio di esperienze passate. Se queste sono state dolorose, anche il semplice ricordo susciterà emozioni dolorose.
“Ma è sempre stato così!” Una delle frasi che sento ripetere più spesso è “Ma è sempre stato così, mi è sempre successo così fin da quando ero piccolo, perché ora dovrebbe essere diverso? Questa è la realtà, così va il mondo.”
Esatto, questa è la realtà che ti sei creato. Ed è anche una delle prigioni mentali più limitanti che possiamo immaginare. Se la nostra mente è sempre focalizzata sul passato e sui ricordi dolorosi, il cervello tenderà a immaginare e creare un futuro prevedibile. Prevedibile, e quindi simile o addirittura uguale a ciò che è stato finora. Ed è così che ci troveremo a ripetere esperienze sempre simili che non faranno altro che confermare la nostra convinzione (limitante) iniziale. Se nel tuo subconscio, ad esempio, è registrata la convinzione limitante “I ricchi sono malvagi”, qualunque sforzo, sul piano concreto, tu faccia per creare una situazione di abbondanza economica, succederà sempre qualcosa che ti impedirà di ottenerla. Questo si chiama autosabotaggio.
Un altro motivo per cui potresti avere difficoltà nel realizzare i tuoi desideri è la confusione e la mancanza di focus mentale. Molte persone sanno benissimo cosa non vogliono ma hanno difficoltà a individuare e a concentrarsi su quello che desiderano veramente. Una legge della fisica afferma che “ciò a cui dai energia e attenzione cresce e si espande, ciò a cui non dai energia e attenzione inevitabilmente decresce e muore.” Se trascorri la maggior parte del tempo focalizzando la tua attenzione su ciò che non vuoi, questa sarà la realtà che creerai nella tua vita.
Se sei sempre concentrato su ciò che non va o non è andato nella tua vita, sulle esperienze che ti hanno maggiormente causato sofferenza e difficoltà, incolpando gli altri, o peggio te stesso, per ogni tuo insuccesso, significa che sei concentrato unicamente sulla materia, sulla parte più concreta della realtà, quella che già conosci. Così, invece di aprirti a nuove possibilità, continuerai a creare nella tua vita il futuro più prevedibile, quello che conosci bene proprio perché in linea con il passato che hai già vissuto.
Parlando di cervelli emotivi intendiamo quelle parti di noi che hanno un ruolo importante nella creazione, gestione e manifestazione delle emozioni. In ogni momento della nostra giornata noi siamo sottoposti a stimoli esterni, alcuni ci suscitano reazioni emotive, altri no. Il termine “emozione” deriva dal latino emovère (ex, fuori e movere, muovere), letteralmente portare fuori, smuovere. Pensa ad esempio ad una centralina di controllo che, di fronte ai segnali che ricevi dal mondo esterno – immagini, situazioni, persone che incontri o frasi che ascolti – reagisce smuovendo e suscitando delle risposte, più o meno forti, dentro di te.
I tre cervelli che noi definiamo emotivi sono:
1. Cervello limbico o ancestrale
Il cervello limbico è costituito da diverse strutture cerebrali interconnesse tra loro. Le parti principali sono:
•ipotalamo, essenziale per la nostra sopravvivenza, gestisce i comportamenti relativi alle questioni di lotta o fuga, cibo e riproduzione.
•ippocampo, una delle aree più ancestrali dell’encefalo, è anch’esso fondamentale, insieme all’ipotalamo nella regolazione dei processi legati alla nostra sopravvivenza. Inoltre, è essenziale per l’apprendimento e per il funzionamento della memoria remota (ricordi legati agli avvenimenti passati) e della memoria emotiva, in quanto l’ippocampo, insieme all’ipotalamo, filtra ogni evento che abbiamo vissuto e associa l’esperienza all’emozione che abbiamo provato, permettendoci di ricordarla in futuro.
•amigdala, anch’essa collegata alle emozioni di base, all’istinto di sopravvivenza (attacco o fuga), all’elaborazione delle memorie olfattive, alla memoria emozionale e alle reazioni di paura e rabbia. Ha la funzione di comparazione degli stimoli che riceve dal talamo con le esperienze passate ed è considerata il centro di integrazione delle emozioni con i relativi modelli di risposta sul piano fisiologico e comportamentale. In altre parole, confronta l’esperienza che stiamo vivendo con quanto sperimentato in passato e, se trova il ricordo di un evento simile, lo associa e reagisce in modo immediato e istintivo. In breve, l’amigdala ci ordina di re-agire a quello che sta accadendo in base a ricordi di esperienze simili vissute in passato che ci hanno suscitato determinate emozioni.
2. Cervello animico o del cuore
Il cuore possiede un campo elettromagnetico molto potente, 5000 volte più forte e circa 60 volte più ampio di quello generato dal cervello nella scatola cranica. Infatti, oggi, grazie alla neurocardiologia, si parla di un vero e proprio cervello nel cuore in grado di produrre un’energia elettrica che si diffonde in tutte le cellule del corpo creando un vero e proprio campo energetico. Quando proviamo emozioni disfunzionali (ansia, paura, tristezza), il campo diventa caotico e disordinato.
Al contrario, quando ci troviamo in uno stato di pace e benessere, e proviamo emozioni come amore, gratitudine e compassione, il campo diventa armonioso e ordinato. Il cervello del cuore è un cervello del tutto autonomo che registra le informazioni direttamente dal sistema ormonale e da altri sistemi del corpo, li traduce in impulsi nervosi, li rielabora e li invia al cervello limbico e alla corteccia cerebrale. Di conseguenza, può influenzare il cervello della scatola cranica, ovvero il nostro modo di pensare, la nostra percezione della realtà e la nostra risposta emotiva e promuove uno scambio di informazioni con il cervello della scatola cranica e con quello dell’intestino.
2. Cervello viscerale o dell'intestino
L’intestino, con i suoi milioni di cellule e fibre neuronali, rappresenta un vero e proprio sistema nervoso autonomo in grado di ricevere, integrare e rielaborare gli stimoli interni ed esterni che riceve dal corpo promuovendo uno scambio di informazioni con il sistema nervoso centrale e con il cervello del cuore. Infatti, ad esempio, persistenti stati di stress, tensioni ed emozioni negative, provocano aumento della motilità intestinale, infiammazione della mucosa intestinale e rilascio di citochine, cosa che, alla lunga, può determinare l’insorgere della sindrome del colon irritabile.
Per realizzare una vita piena e soddisfacente è fondamentale ripristinare quell’equilibrio energetico che permette ai tre cervelli emotivi di comunicare tra loro e di gestire e interpretare correttamente gli stimoli provenienti dall’esterno in modo da sostituire la reazione emotiva istintiva e incontrollata con una risposta più sana, armoniosa ed equilibrata.
Tutti noi ci incarniamo per fare esperienza e per apprendere delle lezioni, a volte impariamo con facilità, altre volte ci troviamo di fronte a nodi karmici più difficili da risolvere. A volte incontriamo persone che ci aiutano e condividono con amore e gentilezza il nostro percorso evolutivo, altre volte persone che ci ostacolano e fanno emergere in noi emozioni difficili da gestire. Anche se a volte può sembrare difficile da riconoscere, sono proprio questi i nostri più grandi Maestri. Ma ciò non significa che ci dobbiamo rassegnare e accettare passivamente che queste persone facciano il bello e il cattivo tempo nella nostra vita.
Il fatto è che noi attraiamo ciò che siamo e ciò a cui diamo maggiore attenzione, non ciò che vogliamo con la mente logica. E’ per questo che il pensiero positivo fine a se stesso spesso non produce gli effetti desiderati. Del resto, se è vero che la ripetizione di una frase positiva o di un mantra si può rivelare di grande efficacia per liberare la mente dai pensieri negativi ricorsivi e alzare le proprie vibrazioni energetiche, quando la nostra vita sembra essere quella di un criceto che corre sulla ruota senza mai arrivare a nulla, per cambiare veramente, è necessario un lavoro profondo su tutti i piani, emozionale, genetico, karmico e animico.