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Soul

Un viaggio alla scoperta di se' e del senso della vita

La ricerca della Felicità è da sempre una delle questioni che più attraggono, incuriosiscono e impegnano l’essere umano. E ne parla Soul, un bellissimo film di animazione, per grandi e piccini, diretto da Pete Docter, che cerca di dare una risposta ad alcuni dei quesiti fondamentali dell’uomo: “Chi siamo? Qual è il nostro scopo sulla Terra? Cosa rende una vita degna di essere vissuta?”

“La vita è ciò che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti”

Soul e il senso della vita

Il protagonista del film è Joe Gardner, insegnante, piuttosto frustrato, di musica in una scuola media di New York. Proprio il giorno in cui gli viene comunicata la sua assunzione nella scuola a tempo indeterminato, gli si presenta l’opportunità di suonare nel famoso jazz club The Blue Note accompagnando Dorothea Williams, la sua cantante preferita. Il sogno di una vita, quello per cui ha studiato gran parte della sua esistenza, si sta avverando contro i pareri sfavorevoli della sua famiglia che coltiva per lui il sogno di un lavoro tranquillo, con un posto fisso e una pensione sicura.
Ma il destino sembra essere in agguato perché proprio quel giorno, cadendo in un tombino, Joe Gardner muore. Eppure, il suo viaggio non finisce qui. Mentre cerca disperatamente di sfuggire alla morte e di tornare sulla Terra – “Io sono nato per suonare!” – si ritrova nell’Ante-Mondo, il luogo dove le anime formano la propria personalità e vengono istruite per vivere sulla Terra. Qui ognuna di esse incontra un “mentore” che ha il compito finale di aiutare l’animella a lui assegnata a trovare la propria “scintilla”, quel talento, quella predisposizione o quella passione che guiderà la sua vita terrena. Solo una volta trovata la propria “scintilla”, la giovane anima otterrà un pass per la Terra.
Ma c’è un’eccezione.
La Numero 22 è un’anima sfiduciata, indecisa e priva di entusiasmo, che rifiuta tutti i mentori e non si vuole incarnare perché per lei la Terra è un luogo “brutto e puzzolente”. E, per una serie di equivoci, a lei verrà assegnato come mentore proprio Joe Gardner. Paradossalmente, l’incontro tra queste due anime, l’una morta ma che brama di tornare sulla Terra per realizzare il proprio sogno, e l’altra che da millenni sfugge alla vita, sarà di grande lezione per entrambe.
Mandati insieme sulla Terra, sempre per errore, mentre Joe Gardner cerca disperatamente di recuperare la sua grande occasione, Numero 22, impegnata nel viaggio alla scoperta del senso della vita – e di cosa spinga gli esseri umani ad apprezzarla così tanto - farà esperienza dei cinque sensi, di cosa significa camminare, mangiare, respirare. E cambierà completamente prospettiva trasformando anche quella di Joe.

La nascita dei talenti

Tutti noi nasciamo con dei talenti, delle capacità che ci contraddistinguono. Pensiamo ad esempio a quei bambini che, fin da piccoli, montano e smontano i giocattoli per vedere cosa c’è dentro. O quelli che amano disegnare e giocare con i colori. O ancora quelli che appena sentono un brano musicale non resistono e si mettono immediatamente a cantare o a ballare.
Ecco, questi bambini potranno magari essere, da grandi, dei bravissimi ingegneri, pittori, cantanti o ballerini. Naturalmente se li aiutiamo a sviluppare il proprio talento. Il problema è che molto spesso questo non accade. La maggior parte dei genitori, ovviamente con le migliori intenzioni, cerca di spingere i propri figli verso ciò che ritiene giusto e non verso quelle che sono le reali aspirazioni del bambino.
Così, ad esempio, un “aspirante pittore” che viene indirizzato a fare l’avvocato o l’ingegnere o l’insegnante come il personaggio del film, finirà per essere una persona insoddisfatta, frustrata, in fin dei conti infelice. Molte persone si rivolgono al mio studio di Naturopatia e discipline olistiche per questo motivo. In molti casi si tratta di persone che non hanno avuto il coraggio di opporsi al volere dei propri genitori e si sono trovati a vivere una vita che non era la loro. In altri casi hanno scelto quella che ritenevano fosse la loro strada ma hanno comunque vissuto male, pieni di sensi di colpa nei confronti dei genitori che non sono riusciti ad “accontentare”. Altre volte ancora si tratta di persone che, arrivate ad una certa età, sono convinte di non avere alcun talento e di essere dei “falliti”. Tutte, comunque, in un modo o nell’altro, in crisi esistenziale.

Autostima e autorealizzazione

Un connubio indissolubile

Il fallimento non esiste. Nessuno di noi nasce con la “vocazione del fallito”. Tuttavia, a volte, i programmi limitanti che introiettiamo e le esperienze che viviamo già a partire dalla prima infanzia ci rendono insicuri e timorosi andando a minare la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità. Senza considerare i programmi limitanti che assorbiamo dalla mamma durante la gestazione, quelli che ereditiamo dalle nostre linee genetiche e i nodi karmici che dobbiamo ancora risolvere. L’insicurezza e la sfiducia sono, quelli sì, l’anticamera del fallimento nella vita, a maggior ragione in un mondo che ci vuole sempre positivi, forti e competitivi.
Come fare, allora, se ci sentiamo sempre insicuri, incapaci e inferiori agli altri? Molto probabilmente, in questo caso, la prima cosa da farsi è potenziare l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità, tenendo conto che qualsiasi persona, anche la più dotata, per arrivare dove è arrivata, si è certamente dovuta applicare con impegno ed entusiasmo. Vuoi migliorare la tua autostima e la fiducia in te stesso rilasciando quei blocchi energetici e quei programmi limitanti che ti impediscono di realizzare la tua vera natura?

Alla scoperta di sé e dei propri talenti

La realizzazione di sé e del proprio scopo di vita porta un profondo senso di completezza e una gioia infinita nel cuore. Ma come fare se ci sentiamo insicuri sulla strada da intraprendere o, peggio ancora, se programmi limitanti, blocchi e nodi karmici impediscono di vedere quelli che sono i nostri talenti? La prima cosa da farsi, in questo caso, è entrare in contatto con la nostra parte più profonda, la nostra anima. Quella che sa cosa è più giusto per noi e per la nostra Felicità. Possiamo avere uno o più scopi di vita. Gli scopi di vita sono quei talenti o quei doni che ci hanno spinti ad incarnarci sulla Terra, quegli “aspetti Luce” che ci aiutano a risolvere i nostri “lati Ombra”. Ne possiamo avere uno o anche più di uno. L’importante è riconoscerli, valorizzarli e imparare a farne il nostro punto di forza.
Ma come fare se abbiamo difficoltà ad entrare in contatto con noi stessi e a riconoscere quelli che sono i nostri doni?

Migliora la tua autostima

Una seduta individuale di ThetaHealing può essere lo strumento perfetto da utilizzare in caso di blocchi emozionali e convinzioni limitanti che ti tolgono energia e forza vitale.
Rappresenta, inoltre, un aiuto significativo per risolvere tutte quelle situazioni che continuano a ripetersi nella tua vita innescando un circolo vizioso di frustrazione, fallimento e infelicità.

Riscopri i tuoi talenti

Il Reiki Tradizionale Giapponese ti aiuta a riscoprire te stesso e i tuoi talenti, quella parte spesso sepolta di te che aspetta solo di essere risvegliata per fare di te la persona speciale che meriti di essere.
E ricorda sempre: “Trova la tua scintilla di vita, ma non farne lo scopo di tutta la tua vita.” L’entusiasmo, se diventa ossessione, ti porta a scollegarti da te stesso e dal flusso della vita. Il Reiki Tradizionale Giapponese ti aiuta a riscoprire te stesso e il vero senso della vita, che è vivere assaporando ogni singolo momento.

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