Con il termine giapponese Reiju, che si traduce con “attivazione”, “iniziazione”, o “armonizzazione”, nel Reiki si intende una cerimonia durante la quale un insegnante o Shihan qualificato, come viene chiamato nel Reiki Tradizionale Giapponese - Master o Maestro nel Reiki Usui Shiki Ryoho di stampo occidentale -, conferisce allo studente l’abilità di praticare il Reiki Ryoho - o metodo Reiki -.
Il termine giapponese Reiju, che possiamo tradurre anche con “conferimento dello spirito”, è composto da due parole, Rei, “energia universale”, e Ju, che si può scrivere con due diversi ideogrammi, e che, a seconda del contesto, significa «dare» o «ricevere», ad esempio la vita.
In questo caso vuol dire, allo stesso tempo, «dare e ricevere la spiritualità» intesa come capacità di connessione all’Energia Universale, Reiki appunto. Questa armonizzazione, che viene passata da insegnante ad allievo, rappresenta per quest’ultimo il risveglio di un’innata e primordiale consapevolezza che fino a quel momento era sopita.
Tutti quanti abbiamo insita in noi questa capacità di connessione all’energia universale, basti pensare a quando ci facciamo male e, spontaneamente, ci viene da porre la nostra mano sulla zona dolente. Solo che, quando cresciamo, ne perdiamo totalmente la consapevolezza.
I Reiju o attivazioni Reiki erano, in origine, delle cerimonie di iniziazione introdotte da Mikao Usui, fondatore del Reiki Ryoho, all’interno della scuola da lui creata nel 1922, l’Usui Reiki Ryoho Gakkai.
Lo scopo dei Reiju o attivazioni era quello di rendere consapevoli i suoi allievi di questo “meraviglioso potere di guarire”, attraverso l’energia Reiki, la stessa consapevolezza che Usui aveva acquisito, con l’illuminazione ricevuta in seguito ai 21 giorni di meditazione sul sacro monte Kurama.
Gli stessi Reiju, o attivazioni Reiki, sono stati in seguito mantenuti dal principale allievo di Usui, Chujiro Hayashi, all’interno della sua associazione, la Hayashi Reiki Kenkyu Kai, e, trasmessi da maestro ad allievo, alle volte subendo alcune modifiche, soprattutto nel Reiki Occidentale, sono arrivati fino ai giorni nostri.
Il Reiju, come cerimonia, trae origine dalle pratiche della scuola buddhista giapponese Shingon e dall’insieme delle pratiche che fanno parte del Buddhismo Tendai. Con tutta probabilità, Usui apprese questa iniziazione, detta “Kanjō” 頂, durante il periodo di meditazione nel Tempio Tendai che all'epoca era situato sul monte Kurama.
Mikkyō 密教, letteralmente tradotto con "insegnamenti segreti o esoterici”, è il termine giapponese per indicare le pratiche Vajrayana del Buddhismo Shingon e quelle che fanno parte della scuola buddhista Tendai.
La parola “esoterico”, in questo caso non si riferisce soltanto alla segretezza degli insegnamenti, che vengono rivelati solo ad una ristretta cerchia di “iniziati”, ma anche agli aspetti nascosti e profondi degli insegnamenti, in particolare la realizzazione della Visione profonda del Buddha Supremo, che può avvenire solo se si raggiunge lo stato di Samadhi, l’illuminazione. In seguito, nel Buddhismo esoterico vennero aggiunti i Kami, divinità appartenenti allo Shintoismo.
Questo aspetto, tipicamente religioso, di connessione con il Buddha Supremo si perde nella visione e nella pratica del Reiki che, come sappiamo, è una disciplina di crescita personale e spirituale senza alcuna connotazione religiosa. Nel Reiki, infatti, la connessione avviene con l’Energia dell’Universo, escludendo qualsiasi influenza di eventuali nostri credo religiosi.
Secondo il Buddhismo esoterico, proprio come nel Reiki, la realtà si divide in due aspetti, uno individuale, relativo e condizionato, il Ki, e l’altro universale, assoluto e incondizionato, il Rei. Ma questi due aspetti non sono lontani e inconciliabili, anzi, rappresentano due facce della stessa medaglia, proprio come le mani che si uniscono in gassho – tipico mudra universale della preghiera -.
Quando uno studente Reiki riceve un Reiju da parte di uno Shihan o Master Reiki, avviene sempre qualcosa di profondo sul piano interiore, che potremmo definire come un risveglio di coscienza.
Infatti, il suo livello energetico aumenta e la sua frequenza vibrazionale si alza, sintonizzandosi con la frequenza dell’energia universale. Così, i canali del corpo si aprono per lasciar fluire questa energia pura che tende sempre all’Armonia.
Oggi la cerimonia del Reiju o attivazione Reiki, si svolge nell’ambito di un Corso Reiki, di Primo, Secondo o Terzo Livello.
Il Primo Livello Reiki si svolge in due giorni consecutivi e comprende quattro cerimonie di armonizzazione, due nel primo giorno e due nel secondo, che hanno lo scopo di aprire e purificare i canali energetici dello studente, risvegliando la sua consapevolezza originaria e la sua abilità nel ricevere l’energia Reiki direttamente dalla Fonte – Sorgente, Universo – e trasmetterla, in primis attraverso le mani, e poi, con le tecniche più avanzate, anche attraverso gli occhi e il soffio.
L’allievo viene fatto sedere comodamente, con la schiena eretta, i piedi ben radicati a terra, gli occhi chiusi in modo da favorire uno stato meditativo e di raccoglimento, e le mani giunte in posizione gassho.
E’ molto importante creare, all’interno della sala, uno spazio sacro dove si svolgerà la cerimonia, con, ad esempio, un incenso, dei fiori, un’immagine di Mikao Usui, di Buddha o di altri Maestri a seconda del credo di appartenenza, in base alla sensibilità del Master Reiki.
I Reiju, che mantengono un carattere sacro e riservato, prevedono, come tutti i rituali, dei Simboli, che rappresentano delle qualità spirituali specifiche, e vengono impressi nella memoria cellulare dell’allievo, ma che non hanno alcuna connotazione religiosa.
Questa è una distinzione importante rispetto alle antiche iniziazioni shintoiste – Shinto Kanjo -, che erano strettamente correlate alle iniziazioni del Buddhismo esoterico in cui, però, i simboli dei Kami, ad un certo punto, andarono a sostituire i simboli buddhisti.
Mentre nel sistema Reiki Occidentale gli allievi ricevono le attivazioni esclusivamente durante i Seminari, e allo scopo di diventare essi stessi praticanti Reiki, nel Reiki Tradizionale Giapponese, i Reiju rappresentano un momento molto importante per la crescita spirituale dello studente e si raccomanda di riceverne il più spesso possibile, come potenziamento energetico che accresce la capacità, nello studente, di percepire l’energia e di proseguire nel cammino di crescita spirituale Reiki.
Tale aspetto è di fondamentale importanza nella Usui Reiki Ryoho Gakkai (la scuola tradizionale del Maestro Usui), poiché più è elevata la capacità di percepire l’energia da parte dello studente, maggiore sarà la sua abilità nel sentire, attraverso specifiche tecniche di scansione, come Byosen, che noi insegniamo nell’ambito del Corso Reiki “La Vera Essenza del Reiki” Terzo Livello, eventuali blocchi energetici sul corpo del ricevente. Tradizionalmente, allora come oggi, il Reiju veniva dato dal Sensei agli allievi durante le riunioni che si svolgevano nella Usui Reiki Ryoho Gakkai e, in seguito, anche nella Hayashi Reiki Kenkyu Kai.
Nel corso dei nostri Incontri di pratica e scambi Reiki, da oggi anche “on demand” per piccoli gruppi di amici che desiderino condividere questa straordinaria esperienza, noi dello Spazio Darshanatura, fedeli alle tradizioni giapponesi, insieme a momenti di riflessione, meditazione, pratica e scambio trattamenti, offriamo sempre ai partecipanti un Reiju iniziale, come momento di crescita spirituale, potenziamento energetico e avanzamento nel proprio personale cammino Reiki verso la Felicità.
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E così, iniziando ad aiutare te stesso, ti accorgi ben presto che anche la realtà intorno a te cambia e stai creando un mondo migliore, ricco di Amore, Benessere e Gratitudine, nello spirito del Reiki e dei suoi insegnamenti.
Perché noi ci crediamo e lo stiamo vivendo, giorno dopo giorno. E tu, cosa aspetti ad essere dei nostri?