Il lavoro, così come la sua assenza, spesso, si sa, sono fonte di stress. Ancora di più al rientro da un periodo di piacevole relax, come le ferie. Il periodo di vacanze estive è generalmente il più lungo dell’anno e spesso lo trascorriamo al mare, o comunque nella natura e lo facciamo coincidere con il concetto di libertà. Libertà, divertimento, natura e relax diventano un mix sorprendente che va a minare l’equilibrio emotivo del lavoratore quando deve lasciare questa nuova ed entusiasmante “routine” per tornare in ufficio.
Se ti senti triste e stanca alla sola idea di tornare alla solita vita in città, tra smog, macchine e cemento, se sei appena rientrata e già vorresti ripartire e la ripresa in ufficio ti sembra insostenibile, potresti manifestare i primi sintomi da Burnout da rientro al lavoro.
Vediamo insieme alcune strategie per sfruttare al meglio i benefici dell’estate senza rimetterci in serenità, sprint e buonumore.
Il termine “burnout”, letteralmente significa “combustione”, “esaurimento” e viene utilizzato per la prima volta negli anni ’30 in ambito sportivo, in riferimento agli atleti che, dopo aver riportato importanti successi, poi non riescono a mantenere gli stessi standard qualitativi.
In seguito, lo psichiatra statunitense di origine tedesca Herbert Freudenberger, nel 1974, e la sociologa Christina Maslach, nel 1976, hanno utilizzato questo termine per indicare una sindrome da esaurimento emotivo e fisico dovuto a stress cronico, con particolare riferimento alle professioni sanitarie e a quelle a contatto con individui in difficoltà (medici, infermieri, psicologi, educatori, assistenti sociali, forze dell’ordine). In questi casi si riscontrava la difficoltà, da parte degli operatori, nel mantenere il giusto distacco emotivo e, di conseguenza, la tendenza ad immedesimarsi nella problematica vissuta dai propri assistiti percependone il disagio.
Freudenberger in particolare ha descritto la sindrome da Burnout a seguito di ripetuti studi da lui condotti all’interno di un reparto di igiene mentale dove aveva osservato, da parte degli operatori, il progressivo distacco emozionale, il calo della motivazione sul lavoro e, di conseguenza, dell’impegno professionale.
In seguito, la Sindrome da Burnout è stata estesa a tutte quelle professioni che prevedono un contatto frequente e costante con altre persone, offrendo la piena disponibilità, e la cui finalità è il benessere e la risoluzione dei loro problemi. Possiamo quindi inserire, tra le professioni “a rischio”, anche l’avvocato, il manager, l’insegnante, la segretaria, l’assistente personale, la centralinista, l’impiegato di Banca o delle Poste, e tante altre.
Nel 2022, poi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito la sindrome da Burnout nella versione aggiornata della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11) definendo la sindrome come conseguenza di uno stress cronico non gestito efficacemente, che influenza lo stato di salute della persona spingendola a chiedere un aiuto esterno per risolvere le conseguenze di tale stress.
Infatti, la sindrome da Burnout, pur non rappresentando una condizione medica né una malattia mentale, ha delle conseguenze fisiche, psicologiche e sociali per i soggetti coinvolti, le loro famiglie e l’intero ambiente lavorativo.
Oggi, quindi, sappiamo che la Sindrome da Burnout può riguardare tutte le categorie di lavoratori e descrive, in particolare, una condizione di profondo stress da lavoro dovuto, solitamente, a un eccessivo carico professionale, condizioni di lavoro stressanti, alienanti o frustranti, scarso riconoscimento, economico o morale, iniquità nell’ambiente di lavoro, difficoltà relazionali con capi e colleghi e mobbing.
La Sindrome da Burnout si manifesta in modo graduale e in fasi differenti. In generale, il soggetto colpito perde interesse nei confronti del proprio lavoro, che percepisce come un peso sempre più gravoso e insostenibile.
Inizialmente, nella maggior parte dei casi, la persona mostra ancora grande impegno a livello professionale. Solo in un secondo momento appariranno spossatezza, apatia, irritabilità e nervosismo fino ad arrivare, in molti casi, alla stanchezza cronica. Successivamente, nella fase finale, il soggetto apparirà rassegnato, senza forze, demoralizzato e con notevole difficoltà di concentrazione.
Secondo l’OMS, i sintomi principali della Sindrome da Burnout sono:
sensazione di sfinimento
distacco emotivo e atteggiamento cinico nei confronti del proprio lavoro
diminuzione del rendimento sul lavoro
A questi si possono aggiungere altri sintomi fisici ed emotivi, quali:
stanchezza e spossatezza
apatia
cefalee ed emicranie frequenti
irritabilità e nervosismo
tachicardia
disturbi del sonno
disturbi gastrointestinali
scarsa autostima
sensazione di fallimento e vuoto interiore
calo della soddisfazione e della motivazione sul lavoro
aumento della sensibilità allo stress
forte vulnerabilità emotiva
senso di inutilità
ansia
depressione
Le vacanze sono un momento necessario per ricaricare le energie e riposare mente e corpo. Ma a volte, se lo stress sul lavoro è tanto o si è molto insoddisfatti della propria occupazione, è davvero difficile staccare la spina e, al rientro, il burnout post-ferie, con il suo carico di ansia e demotivazione, è in agguato.
Infatti, la Sindrome da Burnout si presenta quando la propria situazione professionale viene vissuta come un qualcosa di logorante, frustrante e senza via d’uscita. Lo stress mentale diventa, così, difficile da gestire e si ripercuote anche sul fisico e, non possedendo la necessaria capacità di resilienza per fronteggiare la situazione di esaurimento psicofisico, la persona finisce per crollare, proprio in una fase dell’anno, l’autunno, in cui dovrebbe dare il meglio di sé e ripartire con nuova energia ed entusiasmo.
Il rientro dalle ferie è per tutti un momento piuttosto difficile da affrontare. Le giornate cominciano ad accorciarsi, le vacanze sono ormai solo un piacevole ricordo sostituite dai numerosi impegni e il nostro organismo si deve preparare per affrontare il cambio di stagione. Così, se non riusciamo a mantenere il giusto distacco, rischiamo di venire fagocitati e di ricominciare le nostre attività con il piede sbagliato.
Vediamo insieme alcuni suggerimenti per una ripresa al top!
Sotto l’ombrellone ti sentivi allegra, libera e piena di energie, tanto che hai fissato una serie di obiettivi da portare avanti non appena tornata in città? Parti subito, allora, con la tua to-do list mettendo per iscritto i tuoi nuovi obiettivi, prima che l’entusiasmo si spenga nella routine quotidiana. Scrivere in modo chiaro e conciso ti aiuterà a passare dalla fase del sogno a quello della realizzazione concreta e, se i tuoi desideri ti appaiono troppo lontani e vaghi per potersi manifestare in tempi brevi, fissa una serie di step intermedi. Ti aiuterà a non scoraggiarti e a non rischiare che i sintomi del Burnout da rientro al lavoro possano prendere il sopravvento.
Se al rientro ti senti schiacciata da doveri e responsabilità, e temi di non farcela a fare tutto entro i termini stabiliti, ricorda che questa è una delle maggiori fonti di stress che ti porta rapidamente al Burnout da rientro al lavoro! Fai un bel respiro e fissa le tue priorità giornaliere: tenere una lista da spuntare man mano ti permetterà di essere più organizzata e ti aiuterà inconsciamente a focalizzarti su ciò che hai già realizzato, e non su ciò che ancora ti manca.
E’ stato dimostrato che il cervello non distingue tra realtà vissuta e immaginata, a patto che ci sia un forte coinvolgimento emotivo. Se hai trascorso un’estate piacevole, riguardare le foto immergendoti in quell’atmosfera e in quelle sensazioni ti aiuterà a coltivare uno spazio di relax e benessere dentro di te. Ma potrai ottenere lo stesso beneficio anche solo guardando le foto di un paesaggio che ti risveglia emozioni piacevoli o di un luogo dove sogni di trascorrere una bella vacanza in futuro. Questo potrebbe essere il punto di partenza per una pratica quotidiana, la meditazione, che ti cambierà completamente la vita.
Sole, mare, movimento e alimentazione ricca di frutta e verdura ti hanno resa più snella, tonica e in forma? Datti da fare per mantenere questi risultati, anche a costo di modificare il tuo stile di vita, se necessario. Un’alimentazione sana e naturale, che tenga conto delle corrette associazioni alimentari e del consumo di cibi di stagione, associata ad un’attività fisica moderata e costante, ti aiuteranno a vederti in piena forma e a sentirti bene anche d’inverno.
E, se desideri essere guidata nell’impostazione di un sano regime alimentare e di un corretto stile di vita -e di pensiero! -, un Consulto Naturopatico con un Naturopata esperto e qualificato può esserti di grande aiuto.
In vacanza hai assaporato il piacere di lunghe camminate sul bagnasciuga o di salutari passeggiate tra il verde dei boschi? Anche se la vita in città impone delle regole, fai del camminare un’entusiasmante abitudine: recati in ufficio a piedi, utilizza i mezzi pubblici al posto della macchina e scendi dall’autobus una fermata prima. E il week-end, se resti in città, ritagliati il tempo necessario per una bella passeggiata in un parco! Studi scientifici hanno infatti confermato i benefici, anche sul piano mentale ed emotivo, del camminare: distende la mente, rallenta il respiro, aiuta a sciogliere i pensieri ricorsivi. Tutti ottimi motivi per farne un’abitudine di vita!
In vacanza ti sei resa conto di coltivare, nella tua quotidianità, qualche cattiva abitudine che vorresti cambiare? Ad esempio, routine e scarso tempo a disposizione nella tua vita quotidiana ti hanno portata a chiuderti al mondo e a preferire le “amicizie” virtuali alle relazioni in carne ed ossa, mentre in vacanza hai assaporato, con gioia e spensieratezza, l’apertura verso nuove relazioni e possibili amicizie? Anche se alle volte non è facile cambiare abitudini consolidate, questo potrebbe essere un buon punto di partenza per cambiare atteggiamento! I rapporti interpersonali sono essenziali per il nostro equilibrio e il nostro benessere, ma spesso ce ne dimentichiamo, tanto siamo presi dalla nostra routine. In questo modo, però, rischiamo di perderci dei momenti preziosi.
Se nel corso dell’estate hai scoperto qualche nuova attività che ti ha regalato momenti di svago e di soddisfazione, perché non continuare nei mesi invernali? Questo ti aiuterà ad evitare che si manifestino i sintomi da Burnout da rientro al lavoro. Informati subito sui corsi organizzati nella tua città, e iscriviti senza perdere tempo! Potrà essere anche una buona occasione per fare simpatiche amicizie.
I nostri ambienti sono spesso troppo pieni: pieni di oggetti, di ornamenti, di ricordi, che altro non sono se non una zavorra fisica, mentale ed energetica che ci vincola al passato limitando la nostra capacità organizzativa nel presente. Fai un’oculata cernita dei tuoi oggetti e liberati di tutto ciò che non usi, non ti piace e non ti interessa più! Ti sentirai subito più libera e pronta a far entrare il nuovo nella tua vita.
Se in vacanza hai scoperto il piacere della lettura, trasformalo ora in un entusiasmante compagno di viaggio! E’ scientificamente provato che la lettura attiva diverse aree del cervello, stimolando nuove connessioni neuronali. In pratica, leggere aiuta a mantenersi giovani, senza considerare il beneficio che ne deriva sul piano emozionale: un buon libro è anche un ottimo amico. Ne vale la pena, non ti pare?
Durante le vacanze hai avuto modo di riflettere su di te e sulla tua vita e ti sei accorta che vorresti modificare qualcosa? Vorresti essere più felice? Avere più coraggio ed espandere la tuazona di comfort? Vincere qualche paura o timore? Rilasciare quei blocchi emozionali che ti impediscono di realizzarti fino in fondo? Se senti di aver bisogno di un aiuto o di un accompagnamento in questa fase della tua vita, un ciclo di trattamenti di riequilibrio energetico-emozionale sono l’aiuto migliore per rimetterti in pista e affrontare l’autunno al top!
Sei appena rientrato dalle vacanze e già ti senti stanco e spossato? Le giornate ti sembrano interminabili e ti senti schiacciato da impegni e appuntamenti? Soffri spesso di ansia, insonnia, cefalea e irritabilità? Sei spesso triste e apatica? Il Reiki Tradizionale Giapponese, grazie alla sua comprovata efficacia contro lo stress, è quello che fa per te nella prevenzione e nel trattamento della la Sindrome da Burnout da rientro!
Ma non solo. Spesso, la Sindrome da Burnout non è altro che un messaggio che ci invia la nostra Anima per comunicarci che il lavoro che stiamo svolgendo non è in sintonia con il nostro Vero Sé. E questo noi già lo sappiamo, ma magari temiamo il cambiamento oppure non sappiamo da dove iniziare perché questo è quello che abbiamo sempre svolto. E così, giorno dopo giorno, finiamo per perdere entusiasmo in quello che facciamo, sentirci sempre più stanchi e apatici, e, alla fine, somatizzare.
Uno degli aspetti più straordinari del Metodo Reiki Tradizionale Giapponese è la sua capacità di metterti in contatto con la tua parte più profonda, facendo emergere i tuoi talenti e aiutandoti a diventare la miglior versione di te.
Molti prima di te, infatti, grazie al Metodo Reiki, sono riusciti con più facilità a cambiare lavoro e, soprattutto, stile di vita, arrivando a realizzare pienamente se stessi!!