Il Reiki è una disciplina energetica per il ripristino dell’equilibrio psicofisico molto utile ed efficace anche per il benessere dei nostri amici animali.
Praticare Reiki agli animali, tra l’altro, è un’esperienza davvero molto benefica e gratificante anche per noi Reikisti che desideriamo aiutare i nostri piccoli grandi amici a vivere un’esistenza il più possibile sana, felice ed armoniosa.
Vediamo insieme cos’è il Reiki e come si pratica il Reiki agli animali.
Il Reiki è una disciplina energetica e spirituale messa a punto, in Giappone, negli anni ’20 del ‘900 dal Maestro Mikao Usui e successivamente tramandata e diffusa soprattutto in Occidente dove, specialmente in epoca New Age, ha subito vari rimaneggiamenti e modifiche, spesso perdendo parte del suo profondo significato originario.
Il Reiki Tradizionale Giapponese, che noi pratichiamo e insegniamo, unisce due aspetti fondamentali, quello della “guarigione” intesa, in senso spirituale, come ripristino del naturale equilibrio e armonia tra mente, corpo e spirito, e quello della crescita personale e spirituale.
Innanzitutto, occorre sottolineare che il Reiki non è un massaggio ed è una pratica, assolutamente non invasiva, che si effettua appoggiando delicatamente le mani sulle zone da trattare, in posizioni codificate in base al tipo di trattamento che si vuole eseguire, oppure in base al sentire del Reikista esperto. La prima sensazione che avvertirà il ricevente sarà un profondo senso di rilassamento e di benessere, fino quasi ad addormentarsi. Il Trattamento Reiki è un trattamento di riequilibrio energetico per armonizzare e riequilibrare le nostre energie sul piano fisico, mentale ed emozionale i cui benefici, profondi e duraturi, non si limitano alla durata del trattamento stesso, ma continuano a manifestarsi anche nei giorni successivi. Senza considerare che il Reiki è una pratica di grande trasformazione interiore che porta a modificare la propria visione e percezione del mondo e, poiché in noi mente, corpo e anima sono strettamente connessi tra loro, quando si trasforma la nostra percezione del mondo, quando siamo nel flusso, quando ci sentiamo meglio, più rilassati, energici e vitali, anche la nostra vita cambia in meglio attraendo persone, situazioni ed eventi in linea con la nostra missione animica.
Uno degli aspetti che più amo del Reiki è la sua versatilità. Come diciamo spesso ai nostri allievi, il “Reiki è semplice ma non facile”. La sua semplicità, di stampo orientale, infatti, ha spesso penalizzato, nel tempo, questa meravigliosa pratica di crescita personale in quanto, soprattutto in Occidente, si tende ad attribuire poco valore alle cose “facili”. Ma il Reiki non è assolutamente facile perché è una vera e propria filosofia di vita che, una volta appresa, fatta propria e praticata con costanza, porta davvero a trasformare la tua vita.
Il Reiki non ha controindicazioni e può essere applicato ad ogni cosa: persone, animali, oggetti e situazioni. Oggi parliamo di un argomento che mi sta particolarmente a cuore: il Reiki agli animali.
Gli animali, proprio come i bambini, sono molto recettivi e sensibili alle pratiche olistiche e, grazie alla loro purezza d’animo, rispondono generalmente molto bene ai trattamenti in quanto non mettono, a differenza dell’uomo, le barriere della mente razionale guidata da giudizi e pregiudizi. Il Reiki, tra l’altro, per sua stessa natura, genera uno stato di profondo rilassamento che va oltre blocchi e preconcetti della mente razionale. Di conseguenza, praticare Reiki agli animali è ancora più efficace e straordinario, per l’animale, che ne trae beneficio, e per il Reikista, che vive questa emozionante esperienza.
Agli animali non interessa sapere come funzioni la tecnica o la spiegazione scientifica che ne avvalora i risultati. Loro, semplicemente, si avvicinano e accolgono con gioia tutto ciò che li fa stare bene e che procura loro piacere e benessere. Gli animali percepiscono l’energia di Reiki che scorre dalle mani del Reikista al loro corpo e, nella maggior parte dei casi, si rilassano fino ad addormentarsi. Prendono energia per tutto il tempo che lo sentono utile e necessario. Finché ne hanno voglia. E poi, ricaricati energeticamente, passano ad altro. Loro vivono con gioia il momento presente.
Il primo aspetto che tengo a sottolineare è che tutti i trattamenti olistici, di cui il Reiki fa parte, non intendono assolutamente sostituirsi al parere e alle terapie del veterinario ma possono essere un valido e straordinario complemento. Mi piace pensare ad un mondo in cui medicina vibrazionale e medicina allopatica, due universi apparentemente così distanti, andranno a braccetto, uno accanto all’altro, come due vecchi amici che si sostengono e si aiutano reciprocamente, uniti nel conseguimento di un unico fine comune, in questo caso il benessere dell’animale. E non credo neanche all’introduzione “massiva” del Reiki nel mondo medico e veterinario. Perché, purtroppo, se è vero che chiunque può iscriversi a un Corso di Reiki, non tutti sono portati e/o hanno tempo e voglia di farne il proprio percorso di crescita spirituale. Il Reiki, infatti, trasportato nel mondo scientifico, rischia di perdere la sua parte più spirituale, quella che lo distingue da altre pratiche energetiche. Quindi, a mio avviso, a ognuno la propria specializzazione e, se possibile, diamo il via ad una proficua collaborazione per un fine comune!
Spesso, nel Reiki, si parla di consenso al trattamento da parte degli animali. Nella visione del Reiki Tradizionale Giapponese, cui io aderisco pienamente, non ha senso parlare di consenso e di accettazione da parte dell’animale in quanto il Reiki, trattamento molto gentile, delicato e per nulla invasivo, consiste in un riequilibrio energetico effettuato attraverso la trasmissione di un flusso di energia universale, che è puro Amore incondizionato, per il massimo bene dell’animale. Di conseguenza, in nessun modo il Reiki va contro il libero arbitrio dell’animale. Neanche quando è malato o se sta per morire. In quest’ultimo caso, il Reiki può solamente aiutare, nel caso l’anima dell’animale abbia già deciso di lasciare il corpo ma incontri delle resistenze, ad andarsene senza ulteriori sofferenze e attaccamenti.
Tuttavia, sarà il buonsenso a dirci se l’animale gradisce in quel momento il Reiki oppure no. Rilassamento su un fianco, addormentamento, sospiri di benessere, fusa (nel caso dei gatti), leccatine sulle mani saranno segnali di apprezzamento.
Se, al contrario, l’animale si allontana, “brontola”, è insofferente o distratto da altro, è il segnale che non è il momento per partire con il Reiki.
Nella mia esperienza, soprattutto con cani e gatti, il Reiki è amato e ricercato da praticamente tutti i miei piccoli “clienti” a quattro zampe. Soltanto una volta, ricordo, il gatto di una mia cliente che, proprio come lei, rifiutava il Trattamento Reiki. In quel caso ho sostituito il Reiki con una seduta di Pet Energy Technique® che ha aiutato il micio e la sua “mamma umana” a rilasciare blocchi energetici e a riequilibrare le emozioni.
E’ possibile praticare Reiki su tutti gli animali, dai pesci (posizionando le mani intorno all’acquario), agli uccellini, criceti, conigli, cani, gatti, cavalli, mucche, e altri.
Tenendo conto che Reiki è utile sempre, anche a scopo preventivo, vi sono dei casi in cui il Trattamento Reiki è particolarmente efficace:
difficoltà digestive
intossicazioni
ferite e contusioni
traumi
ansia, paura e diffidenza verso l’uomo o altri animali (in questo caso è preferibile il Trattamento a Distanza)
lutto per la perdita del proprio umano di riferimento o di altri animali conviventi
accompagnamento dolce alla morte
Il Reiki agli animali si pratica adattandosi alle dimensioni dell’animale e appoggiando le mani sulla testa e/o sulle zone del corpo corrispondenti agli organi principali oppure sulle parti dolenti, e comunque sempre secondo il proprio sentire e osservando le reazioni dell’animale. In caso di ferite e contusioni, è preferibile, se il dolore è intenso, non appoggiare direttamente le mani ma tenerle leggermente sollevate.
La durata del Trattamento Reiki varia da caso a caso. Generalmente è l’animale a farci capire quando ha ricevuto abbastanza energia perché si alza e si allontana da sé. In altri casi, quando il bisogno è tanto e l’animale profondamente rilassato, è il Reikista che deve essere in grado di sentire quando il trattamento può ritenersi terminato attraverso Hibiki e Byosen (le particolari sensazioni nelle mani e nelle zone trattate),
Nei casi più problematici si può trattare l’animale a distanza.
I gatti sono molto sensibili alle energie, tanto che potremmo definirli dei Reikisti naturali. Nel nostro Centro Olistico Spazio Darshanatura, il primo Centro MiciOlistico in Italia, il nostro lavoro viene affiancato ogni giorno dai nostri meravigliosi MiciOlistici che, con la loro naturale saggezza e pura e splendida energia, danno un reale contributo al riequilibrio energetico e al benessere dei nostri clienti.
Di conseguenza, i gatti, per il Reiki, sono anche i riceventi ideali perché generalmente accolgono con entusiasmo i trattamenti Reiki, e ce lo dimostrano avvicinandosi incuriositi, annusandoci, dandoci bacini, strofinando la testina sulle nostre mani o sul viso, e quindi sdraiandosi rilassati ed emettendo, spesso, dolcissime fusa di piacere.
Tuttavia, alle volte, con gatti che non si conoscono, è opportuno avere un po’ di pazienza e lasciare che siano loro ad avvicinarsi. Può capitare, infatti, che, arrivati in studio, siano incuriositi dal luogo nuovo dove si trovano e decidano, prima di fidarsi, di annusare un po’ in giro. O magari che non abbiano voglia di sdraiarsi sul lettino e preferiscano restare accovacciati a terra. In questo caso, saremo noi a doverci adattare, con pazienza e comprensione, alle loro esigenze.
Nella mia esperienza di una vita intera accompagnata dall’Amore e dall’Energia di queste meravigliose creature, non mi è mai capitato che un gatto rifiutasse il contatto con me. Generalmente basta un mio sguardo amorevole per far avvicinare il micio alle mie gambe o al mio viso per strofinarsi e mostrarmi simpatia.
Il Trattamento Reiki inizia posizionando una mano sulla testa del micio e l’altra in una zona del corpo (ad esempio sul dorso). Questa è una delle sue posizioni preferite. Altre posizioni che il gatto gradisce molto sono le mani posizionate una sul petto e l’altra sul dorso oppure su entrambi i lati del corpo. Tuttavia, se il micio soffre di un disturbo specifico, si potrà andare a trattare la zona del corpo corrispondente. Non è raro che sia il gatto stesso ad appoggiare la zona da trattare sulle mani del Reikista. In ogni caso, starà all’esperienza e alla sensibilità del Reikista appoggiare le mani sulle zone da riequilibrare in base alla propria percezione di Hibiki e Byosen (le sensazioni delle mani).
Quando il micio sente di aver ricevuto energia sufficiente, ce lo farà notare a modo suo: ad esempio, svegliandosi e stirandosi, alzandosi e allontanandosi con eleganza. A volte, però, il gatto si addormenta felice e sarà il Reikista a doversi accorgere quando è il momento di terminare il trattamento. Non di rado accade che a questo punto il micio ringrazi il Reikista con qualche bacino o strofinatina sulle mani. E il Reikista ringrazierà l’Energia di Reiki per avergli fatto fare da canale Reiki e il micio per avergli dato l’opportunità di trattarlo.
Tuttavia, bisogna sempre tener presente che esiste la possibilità che un micio, magari appena giunto in gattile e fortemente traumatizzato o furastico, rifiuti il contatto umano. In questo caso si può optare per il Trattamento Reiki a distanza che servirà da delicato “armonizzatore” delle sue energie. Il Trattamento Reiki a distanza non necessita del consenso dell’animale in quanto consiste nell'invio di energia di puro Amore incondizionato.
Il Reiki nei gatti è utile in particolare per:
alleviare il dolore da traumi, ustioni e contusioni
riabilitazione a seguito di malattia o intervento chirurgico
limitare gli effetti collaterali dei farmaci
intossicazioni
difficoltà digestive
problemi comportamentali
ansia, paura, traumi, fobie
accompagnamento dolce alla morte
Per praticare Reiki agli animali che non si conoscono è consigliabile aver seguito un percorso Reiki approfondito e fare del Reiki la propria professione e stile di vita. Tuttavia, è possibile, ed è un’esperienza a mio avviso straordinaria, fare Reiki al proprio animale semplicemente partecipando a un Corso Reiki di Primo Livello.
Al termine del Corso Reiki “La Vera Essenza del Reiki” – 1° Livello Shoden, ti invitiamo a fare tanta tanta pratica prima su te stesso, poi sugli altri e su tutto ciò che ti circonda. In primo luogo, se ne hai la possibilità, sui tuoi animali. Sarà un’esperienza meravigliosa ed emozionante per te, e aiuterai loro ad acquisire e mantenere un ottimo stato di benessere ed equilibrio.
Il tuo piccolo grande amore a quattro zampe ha un problema che non sei ancora riuscito a risolvere? E’ in cura dal veterinario e vorresti affiancare una cura dolce e non invasiva? Desideri semplicemente offrirgli una coccola in più e garantirgli un profondo e duraturo stato di benessere ed equilibrio?
Non è necessario diventare un Reikista per farlo! Se preferisci, puoi prenotare il tuo Trattamento Reiki agli animali in presenza o a distanza!