La fibromialgia è una malattia cronica che colpisce circa 2 milioni di italiani e si manifesta con più probabilità tra i 25 e i 55 anni, con un’incidenza maggiore tra le donne rispetto agli uomini. Due sono gli studi che avvalorano l’efficacia del Reiki nel trattamento della fibromialgia. Vediamo insieme di cosa si tratta e come il Reiki può aiutare nel trattamento della fibromialgia.
La fibromialgia, detta anche sindrome fibromialgica, è una patologia cronica caratterizzata da un diffuso e persistente dolore muscolo-scheletrico, spesso associato ad altri sintomi quali ad esempio stanchezza, affaticamento, disturbi del sonno e problemi digestivi.
La fibromialgia ha un andamento cronico e i sintomi variano spesso da persona a persona, sia per intensità, sia per frequenza e gravità. La diagnosi è spesso difficile e in molti casi avviene dopo anni di “peregrinazioni” tra diversi specialisti in base ai sintomi che si manifestano più frequentemente e con maggiore intensità.
Nelle forme più gravi, la fibromialgia può compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane con un forte impatto negativo sulla qualità della vita.
Diversi sono i sintomi che si possono far risalire alla fibromialgia, in particolare:
dolore muscolo-scheletrico
rigidità muscolare
stanchezza cronica
“fibro-fog” (difficoltà a concentrarsi e ad effettuare semplici elaborazioni mentali)
disturbi del sonno
cefalea
sindrome del colon irritabile
calo del tono dell’umore
Le cause della fibromialgia non sono ancora note ma si ritiene che sia dovuta a un insieme di fattori genetici e ambientali, quali, ad esempio, eventi stressanti (lutto, malattia) o un trauma fisico o emotivo.
Secondo alcuni studi recenti, l’alterazione di mediatori chimici come i neurotrasmettitori o gli ormoni potrebbero contribuire all’insorgenza di questa sindrome, cosa che spiegherebbe, ad esempio, i disturbi del sonno e la diminuzione della soglia del dolore.
Alla visione della medicina convenzionale, che non mi compete e non fa oggetto di questo articolo, possiamo associare la lettura psicosomatica della sindrome fibromialgica.
Il soggetto fibromialgico è, generalmente, una persona molto sensibile e portata a dare tanto agli altri. Tuttavia, la sua sensibilità così spiccata fa sì che, se la sua bontà, sincerità e generosità non trova riscontro nelle persone con cui si relaziona, si verifichi una forte sofferenza con chiusura, tensione del corpo, tristezza e senso di ingiustizia.
Attraverso il dolore articolare intenso, il corpo ci parla di una lunga storia di conflitti interiori tra il desiderio di esprimersi e manifestare entusiasmo e gioia di vivere e i forti condizionamenti familiari fin dall’infanzia. Questi condizionamenti spingono al sacrificio, alla fatica e all’insoddisfazione di una vita fatta di frustrazioni e privazioni, soprattutto emotive. E’ così che l’Anima grida attraverso il corpo quello che la mente si rifiuta di accogliere e l’energia, la rabbia e il dolore vengono trattenuti nelle articolazioni che si infiammano provocando il dolore articolare che si può manifestare dalla punta dei piedi fino al cuoio capelluto, con sensazione di bruciore intenso.
Ascoltando le persone afflitte da fibromialgia, un elemento comune da non sottovalutare e che mi colpisce molto è l’”invisibilità” della loro condizione che, spesso, li fa soffrire più della sindrome stessa. Il fibromialgico vuole, più di tutto essere ascoltato, compreso e accettato così com’è, anche se non si sente di alzarsi dal letto dalla stanchezza, anche se i dolori gli rendono difficile anche lo svolgimento di normali e semplici attività quotidiane come sollevare le buste della spesa. Ma la fibromialgia è un “male invisibile”, le persone afflitte da questa sindrome apparentemente sono sane, non hanno nulla e spesso vengono trattate da chi li circonda come dei “malati immaginari”, al limite un po’ depresse. Ma la fibromialgia è ben altro. E la domanda su cui mi viene da riflettere è: “Quanto potrebbe migliorare la vita di un fibromialgico se fosse accolto, ascoltato, abbracciato?”, e quanto può essere efficace il Reiki nel trattamento della fibromialgia, anche associato ad altre cure e terapie di medicina convenzionale?
Attualmente non esiste una cura specifica per la fibromialgia, ma vi sono diversi approcci, farmacologici e non, per alleviarne i sintomi e migliorare la qualità della vita. Sicuramente un’alimentazione adeguata, i giusti integratori e tutte le tecniche in grado di alleviare stress, dolori e tensioni possono aiutare molto. Quindi la Meditazione e i trattamenti Reiki nel trattamento della fibromialgia possono essere di grande aiuto. Il Reiki, in particolare, grazie allo stato di rilassamento profondo che induce, è di grande supporto nel trattamento del dolore e dello stato ansioso e depressivo dovuto a questa sindrome. Il Reiki favorisce la diminuzione della pressione arteriosa, l’abbassamento del ritmo cardiaco e la riduzione della tensione muscolare favorendo il rilascio di endorfine che influiscono positivamente sulla percezione del dolore. Il Reiki è molto efficace nel trattamento della fibromialgia e dei suoi sintomi più rilevanti, così come nella terapia del dolore e nei disturbi d’ansia.
E qui vi voglio riportare il risultato di due studi sul Reiki effettuati in Brasile nel 2021 e in Turchia nel 2022.
Il primo studio sull'efficacia del Reiki nel trattamento della fibromialgia, dal titolo: “Fisioterapia em fibromialgia: Reiki como pratica integrativa” è stato presentato nel 2021 in Brasile, al dodicesimo Forum scientifico Educazione, scienza e tecnologia e ha evidenziato i benefici del Reiki nella gestione del dolore nel soggetto fibromialgico, in particolare in relazione ai disturbi del sonno.
Lo studio ha evidenziato, in particolare, come il Reiki sia in grado di ripristinare la qualità del sonno nei pazienti, senza dover ricorrere a procedure dolorose, invasive o farmacologiche, semplicemente riequilibrando l’aspetto fisico, mentale, emozionale e spirituale della persona. Il Reiki si è quindi dimostrato efficace nella gestione del dolore nel soggetto fibromialgico, con particolare riferimento ai disturbi del sonno e della sfera emotiva, essendo in grado di riportare benessere fisico, emotivo e mentale attraverso il riequilibrio energetico del corpo.
Nel 2022, la rivista Holistic Nursing Practice ha pubblicato un altro studio dal titolo: “Evaluation of the Impacts of Reiki Touch Therapy on Patients Diagnosed With Fibromyalgia Who Are Followed in the Pain Clinic” che mostra i benefici del Reiki nel trattamento della Fibromialgia.
Obiettivo dello studio sperimentale in doppio cieco era quello di valutare l’efficacia del Reiki in pazienti fibromialgici seguiti in un centro specializzato nel dolore (Policlinico di Algologia dell’Università di Bursa Uludag in Turchia).
Il campione dello studio era composto da 50 pazienti che si erano rivolti al Policlinico per dolore fibromialgico tra luglio 2015 e giugno 2016. Erano stati divisi in due gruppi: gruppo Reiki e gruppo di controllo e venivano chiamati nel Policlinico in giorni diversi in modo che non potessero influenzarsi a vicenda.
Entrambi i praticanti, uno che eseguiva i trattamenti Reiki e l’altro che fingeva di farli, entravano insieme nella stanza del paziente per la procedura e se ne andavano insieme. L’infermiera, che non sapeva a quale gruppo appartenessero i pazienti, raccoglieva i dati.
I trattamenti Reiki sono stati eseguiti sui 25 pazienti del gruppo sperimentale una volta alla settimana per 4 settimane da un ricercatore che aveva ricevuto una formazione Reiki. I trattamenti fittizi di Reiki, della durata di circa 30 minuti, invece, sono stati eseguiti sui 25 pazienti del gruppo di controllo da uno specialista del Dipartimento di Anestesia e Algologia.
In entrambi i casi, le mani dell’operatore sono rimaste in 11 regioni del corpo del paziente per 3-5 minuti nelle seguenti posizioni: testa, occhi, fronte, collo, cuore, stomaco/plesso solare, ombelico, inguine, ginocchia, caviglie e piedi. Nelle aree di dolore sono rimaste per più di 5 minuti. Prima e dopo ogni sessione, sono state effettuate le misurazioni relativamente a tre parametri: dolore, ansia e qualità della vita.
Le valutazioni settimanali eseguite dopo le 4 settimane di trattamenti Reiki hanno evidenziato che i livelli di dolore dei pazienti con diagnosi di fibromialgia sono diminuiti significativamente rispetto al gruppo di controllo.
Il livello di ansia, sia dei pazienti del gruppo sperimentale, sia in quello di controllo, è diminuito in seguito all’applicazione di Reiki nella prima, seconda e terza settimana. Tuttavia, nella quarta settimana, il livello di ansia è diminuito solo nel gruppo Reiki. Inoltre, come risultato dello studio, la terapia energetica Reiki ha determinato un impatto positivo sulla qualità della vita.
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